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La felicità di coppia? Imitate Diabolik e Eva Kant

1 Feb

Sembra il titolo di uno studio americano sulle emozioni coniugali rilanciato da Repubblica.it (o qualsivoglia portale). E invece è una riflessione poco seria (o forse troppo seria) sui cinquant’anni di Diabolik. Di americano c’è che Barack Obama e Michelle si ispirano moltissimo alla coppia di ladri, sicuramente senza saperlo.

Se non fosse nata in una striscia di fumetti bensì nella realtà, oggi Eva Kant sarebbe potente come Michelle Obama. Della moglie del presidente degli Stati Uniti la bionda Eva possiede banalmente tutto: intelligenza, eleganza, ambizione. E soprattutto un legame di coppia che diventa successo professionale. Esisterebbe Obama senza Michelle? Esisterebbe Diabolik senza la vedova di Lord Kant? E naturalmente (al diavolo il politicamente corretto), nemmeno la first lady e la famosa ladra sarebbero granché se non avessero incontrato i rispettivi mariti.

L’intuizione delle sorelle Giussani fu formidabile. Il criminale in tuta nera non aveva bisogno soltanto di una moglie che sgranasse gli occhi di fronte al rubino di turno, come una casalinga anni ’50 disperata ma ricca. E nemmeno di una fredda e scaltra socia in affari. Con l’apparizione di Eva Kant la pianificazione dei colpi diventa parte del ménage coniugale e, allo stesso tempo, l’adrenalina che salva quel ménage da una mortifera routine. Dunque non esiste una scissione tra relazione sentimentale e l’attività di ruba-gioielli: entrambe si nutrono della tensione erotica che scorre tra il corpo statuario di lui e il corpo sensualissimo di lei.

Lo stesso concetto potrebbe essere applicato agli Obama, probabilmente la prima coppia ad ispirarsi senza volerlo ai Diabolik. Il carisma di Barack non toglie un grammo di fascino all’avvocata Michelle, e la condivisione della camera da letto alla Casa Bianca deve sicuramente essere un potentissimo afrodisiaco, pari a quello emanato dai diamanti. La complicità, a Washington come a Clerville, è suprema. O almeno questo appare. I Clinton, padrini immaginari degli Obama, non hanno saputo reggere alle ragazze paffute che si inginocchiano nella Sala Ovale. Le scuse di Bill, e la decisione di Hillary di supportare comunque il marito fedifrago, hanno certo provocato dibattiti infiniti sull’amore che si accoppia con il potere, ma hanno definitivamente tolto ogni romanticismo alla faccenda. La complicità per calcolo non è certo quello che appassiona le masse. Eva Kant perdonerebbe una scappatella pur di rimanere all’interno del fumetto?

L’idea trasfigurata delle madri di Diabolik è, insomma, un amore matrimoniale che non riesce a disfarsi dell’eros nemmeno dopo migliaia di puntate. Perché l’eros nasce proprio dalla condivisione dell’obiettivo, dalla fiducia totale che Diabolik nutre per Eva ed Eva per Diabolik, dal rispetto e dalla tenerezza che mai sconfinano nella fraterna amicizia. È proprio amore, passionale eppure solido. Basta prendere un album a caso come “Il colpo al museo Leone” dove Eva Kant ruba un pugnale prezioso come regalo di compleanno a Diabolik, che tranquillo la aspetta a casa senza sospettare la sorpresa. Inseguita dall’ispettore Ginko, Eva è costretta ad una lunga deviazione. Diabolik la chiama al cicalino installato nell’orologio: «Amore, ma quando torni? Il riso si sta facendo lungo». E lei, senza spiegare il motivo del suo ritardo né tradire la propria ansia, lo rassicura amorevole: «Arrivo subito». Per poi scoprire che il marito si trova a pochi passi, con la calzamaglia d’ordinanza, e insieme neutralizzano Ginko.

Ecco, Ginko. L’antagonista di Diabolik conserva certamente una allure poco magnetica, ma non per questo meno attraente. La conferma viene da Altea, la fidanzata di Ginko: come Eva, è una donna che non accetta la parte della moglie del poliziotto come la coniuge di Maigret o dell’ispettore Colombo. Altea è nobile, bella, e notevolmente intelligente. Pare che questa sia la regola a Clerville: non esistono maschilismi, bensì parità assoluta e patti sentimentali ferrei tra le coppie. Senza che per questo le donne perdano in femminilità, né gli uomini in virilità: una visione che rimane utopica anche oggi, a cinquanta anni di distanza.

Non è dato sapere se quella di Diabolik ed Eva sia semplice fortuna, oppure una ricetta dell’amore che dura e che non appassisce. Certo è che le disegnatrici Giussani nell’anno di creazione 1962 non sapevano che, molto presto, le femministe non avrebbero mai accettato di farsi dipingere come Eva Kant: troppo egoista, troppo ricca, troppo concentrata sul proprio tornaconto, poco solidale con le altre donne, in definitiva troppo familistica e insopportabilmente fedele. Poco libera, ecco. Ma è naturalmente una deformazione ideologica. La femmina diabolikiana anticipa, appunto, le donne potenti e belle di questi anni: Cristina Kirchner, per cominciare. E poi, ancora, Michelle Obama. La bellezza, naturalmente, non è un criterio di merito politico. A livello simbolico contano di più gli sguardi, le tenerezze, i sorrisi che le coppie presidenziali – come la coppia diabolikiana – si scambiano come in un tandem oliatissimo. È la dimostrazione, molto femminile ma condivisa anche dal maschile, che l’amore matrimoniale fortifica e non indebolisce, aumenta il potere, e può rendere molto felici: dentro e fuori le pareti domestiche.

 

 

 

 

 

5 Risposte to “La felicità di coppia? Imitate Diabolik e Eva Kant”

  1. icittadiniprimaditutto 2 febbraio 2012 a 14:13 #

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. Luca 7 aprile 2012 a 09:49 #

    Mah… di certo una bella riflessione sulla coppia Diabolik – Eva Kant e le altre coppie potenti del mondo… ma dopo aver letto qualche centinaio di numeri di Diabolik, non generalizzerei il concetto di felicità. Diabolik ed Eva sono una coppia solidissima, perchè hanno tutto il mondo contro, quindi… non hanno altre possibilità di vita, appena uno dei dei molla l’altro e fa un errore, sa bene che c’è la pena di morte. Dal canto suo, Diabolik tratta Eva come un suo oggetto… direi come parte del proprio corpo. Eva è importante per lui e la salva sempre, come io cercherei di salvarmi un braccio, una gamba… ma in nessun numero che ho letto Diabolik ha mai dato retta ad Eva quando si tratta di rinunciare ad un colpo, anzi, spesso Eva viene trattata piuttosto male, salvo poi ricevere le pronte scuse dell’amato. Tra l’altro, se il piano ideato da Diabolik prevede il corteggiamento ad un’altra donna, Diabolik non si tira certo indietro… condividendo il piano anche con Eva che rimarrà nella sua stanzetta ad attenderlo, pensandolo nelle braccia di un’altra.
    La fortuna della coppia Diabolik – Eva è che sono una cosa unica. Come ho scritto precedentemente, hanno tutto e tutti contro. Nel mondo reale non è così… Da Bill Clinton al nostro Berlusconi ci sono parecchi esempi di coppie potenti… scoppiate.

    • pasquale 1 Maggio 2012 a 12:48 #

      come camen sandiego

    • Paolo1984 18 novembre 2013 a 09:56 #

      non è giusto dire che diabolik tratta eva come un oggetto e anche lei ha salvato lui più di una volta. Entrambi sanno che l’altro arriverà sempre in soccorso.
      e quando il piano prevede il corteggiamento di un’altra donna o il fingersi suo marito, diabolik a quel che ho visto fa sempre in modo di non andarci a letto

  3. pasquale 1 Maggio 2012 a 12:47 #

    ginko non mi prendera’

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Laura Eduati

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