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Ripudiata perché la figlia è brutta(e altri racconti veri)

3 Dic

Olivia_Minty_DropSono nate a migliaia di chilometri una dall’altra. Brutte. Con quel viso e con quel corpo nessuna delle due pensava di trovare marito, o amore. E dunque entrambe hanno chiesto ad un chirurgo plastico di migliorare il proprio aspetto sperando di far innamorare un uomo. Ed è accaduto proprio così: la prima donna, messicana ma residente a Vienna, ha trovato marito e addirittura un amante. La seconda, cinese, è diventata sposa e madre di una bambina. Brutta.

Le due donne sono finite in tribunale, accusate di reati molto diversi. Se entrambe hanno perso causa e famiglia, sicuramente non è colpa della chirurgia estetica. Si potrebbero conoscere soltanto attraverso questo articolo, se mai qualcuno avrà il cuore di tradurlo prima in tedesco e poi in mandarino, e recapitarlo personalmente alle protagoniste. I loro destini sono una fiaba moderna, di quelle che vorremmo leggere alle nostre bambine togliendo naturalmente i particolari pruriginosi e raccapriccianti – che comunque piacciono molto ai bimbi.

Episodio uno. In una città della Cina che l’agenzia Sina News non riporta, si presenta dall’avvocato un uomo gentile ma adirato. Vuole divorziare dalla moglie perché, dice, la loro unica figlia è «incredibilmente brutta». Quando il legale fa notare che entrambi i genitori sono responsabili delle fattezze dei figli, il marito deluso batte i pugni sul tavolo e insinua che probabilmente quello sgorbio sul passeggino non è nemmeno suo. Insomma, se la prova del dna confermasse che la moglie gli è stata infedele, avrebbe un motivo ulteriore per sciogliere il matrimonio. Ora pensate ad un laboratorio, un signore in camice bianco, un microscopio ed ecco il risultato: la povera bambina brutta è davvero figlia dell’uomo. E comunque la moglie viene trascinata in tribunale per la causa di divorzio, e durante l’udienza racconta un particolare taciuto fino a quel momento, ovvero che prima di conoscere il suo futuro marito, infelice per l’immagine riflessa allo specchio, aveva speso moltissimi yuan per modificare il proprio viso e diventare finalmente bella. Il giudice batte il martello e considera chiuso il caso: l’unione matrimoniale è sciolta non tanto perché la figlia è nata brutta, bensì perché la donna ha attuato una condotta ingannevole. Per questo dovrà risarcire l’ex marito con l’equivalente di 120mila euro.

Episodio due. Estibaliz Carranza ha 34 anni e vive rinchiusa nella stanza di un manicomio psichiatrico austriaco. Ha ucciso a colpi di pistola il marito mentre stava seduto davanti al computer, ignaro. Poi ha preso una sega elettrica e ha tagliato il corpo in pezzi di cinque chili ciascuno che ha surgelato nel freezer. Poco tempo più tardi il suo amante ha fatto la stessa fine. Ha spiegato alla corte del tribunale di Vienna che il movente sono gli abusi psicologici subiti da entrambi gli uomini. Carranza aveva sposato un viennese, era felice, ma presto si era sentita trascurata. Aveva conosciuto un uomo con il quale aveva cominciato a intrecciare una relazione, un buco nella scatola nera dove si sentiva imprigionata. Eppure nemmeno l’amante la soddisfaceva sentimentalmente. Estibaliz avrebbe voluto lasciare il marito e andare a convivere con il nuovo amore, eppure l’uomo nicchiava. E così si era sottoposta a vari interventi di chirurgia estetica perché era convinta che i suoi problemi di cuore derivassero dal suo aspetto fisico, che considerava carente. Tuttavia dopo bendaggi, analgesici e cerotti in viso la sua vita rimaneva esattamente la stessa: un marito abusatore in casa e un amante poco amorevole fuori.

Quando il giudice ha chiesto ad una amica di Carranza se la presunta assassina avesse mai manifestato il desiderio di ucciderli, la ragazza ha risposto: “Certo. Ma non mi sono preoccupata, perché è quello che molte di noi farebbero ai nostri fidanzati. Ammazzarli”. A testimoniare è intervenuto il commesso della ferramenta dove Estibaliz, ormai decisa a vendicare tutti i suoi sforzi per essere una donna degna di affetto, aveva acquistato la sega elettrica e chiedendo persino consigli su come accenderla e utilizzarla. A parenti e amici decise di raccontare che il marito era scappato con una ragazza più giovane e ormai viveva in un’isola nel Pacifico meridionale. Dell’amante disse invece che probabilmente era finito nelle mani della mafia: ultimamente stava frequentando giri poco raccomandabili.

Come non credere alla povera Carranza dal cuore in frantumi? Nel frattempo, i frantumi dei due uomini giacevano nel freezer in cantina e improvvisamente venne staccata la corrente. Così la donna dovette ricoprire i pezzi di carne con cemento, per evitare cattivi odori.

Dicevamo che non è colpa della chirurgia estetica se le protagoniste di queste cronache (verissime) ora soffrono, abbandonate e con la sensazione di essere tornate brutte. Perché la trentaquattrenne messicana, dopo gli omicidi in salmì, aveva finalmente trovato un uomo che la corrispondeva e con il quale avere un figlio. Durante il processo, Estibaliz portava il pancione e suo figlio è nato in carcere mentre il suo nuovo fidanzato è rimasto pietrificato – senza bisogno della polvere di cemento – alla scoperta che quella ragazza dall’accento spagnolo gli aveva nascosto il suo passato da killer spietata. Ora non vuole più vederla.

(Articolo apparso sul settimanale Gli Altri)

 

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Laura Eduati

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